Palamita nel…sacco

LA PALAMITA NEL … SACCO

Cubetti di palamita, crema di ceci al nero di seppia , peperoni arrostiti , tela di pasta fillo

palamita

Sono arrivata tardi all’appuntamento ‘PALAMITA AD ARTE’ perché non riuscivo a trovare le giuste suggestioni per preparare un piatto che rispondesse alla richiesta semplice ed esplicita del contest…  ….la palamita dovrà essere cucinata e presentata ad arte.

Per deformazione professionale  intendo l’espressione …preparata ad arte…(in campo architettonico addirittura si usa  il termine … a perfetta regola d’arte ) una cosa realizzata bene, secondo canoni e regole che ne garantiscono la qualità finale.

Ma non ero affatto convinta che la richiesta del Contest  fosse solo questa: presentare  una buona ricetta di pesce, ovviamente ben cucinata e ben impiattata. Questo è quanto richiesto da ogni Contest! Ci mancherebbe  altro.. dove sarebbe stato l’interesse?

Quindi, in questo caso,per trovare una chiave di lettura più interessante,  mi sono divertita ad intenderla …preparata al modo dell’arte.

E il modo dell’arte non ha canoni e regole fissate, e certa arte non mira né al bello né al piacevole.

Insomma, più ci pensavo e più non vedevo utile, per questo Contest,  perdermi dietro la realizzazione del ‘bel piatto’, dove l’estetica la fa  da padrona, dove provi e riprovi tante volte l’impiattamento, la posizione dell’alimento protagonista,  quella delle salse di accompagno e così via.

La cucina è fatta di diverse materie, diverse consistenze, diversi colori, diverse cotture, equilibrio e contrasto dei sapori, e  non raramente anche di ‘prepotenza’  dei sapori e anche In cucina così come in certe forme d’arte si usano spatole per stendere paste,  pennelli per  impregnare superfici, lame per lacerare, calore per deformare e modificare lo stato della materia, fuoco per bruciare.

Alla fine, mettendo comunque al primo posto l’attenzione per il gusto del piatto, ho deciso che lo avrei  realizzato   così come si realizza un vera  e propria opera  d’arte, scegliendo anche, un  esplicito riferimento formale alle opere di un grande artista italiano. Che il mondo dell’arte mi perdoni!

Così le materie  prime che ho scelto sono povere  e la loro ‘distruzione ‘ sistematica: la palamita ridotta a cubetti ,il cece trasformato  in pasta spalmabile , il peperone sminuzzato,  la pasta fillo strappata e lacerata.  Le cotture ‘traumatiche’ : la palamita scottata in olio, il peperone arrostito e spellato ,  il cece bollito, la pasta fillo dorata e bruciata con fiamma viva.

LA PALAMITA NEL … SACCO

Ingredienti  per 4 porzioni

360 g di  filetti di palamita fresca

300 g di ceci lessati con il loro brodo  di cottura

nero di seppia q.b.

1 peperone rosso

2 rametti di rosmarino

4 fogli  di pasta fillo

olio evo

sale

150  ml di  latte

In un pentolino riscaldare brevemente  300 ml di olio con il rosmarino. Spegnere lasciando in infusione.

 Accendere  il forno a 200°.  Una volta caldo, su una placca foderata di carta forno,  appoggiare il peperone lavato ed asciugato  ed arrostirlo  girandolo su tutti i lati fin quando non risulta abbrustolito.  Togliere  la placca dal dal forno,spellare il peperone ed eliminare i semi ed il picciolo. Tagliarlo a filetti  e poi a dadini , salarli e versavi un po’  di olio al rosmarino.

Frullare i ceci  aggiungendo  un po ‘  di  brodo di cottura   e un cucchiaino  di olio in modo da avere  un composto  cremoso,liscio e vellutato  Amalgamarvi il nero di seppia. Regolare di sale. Aggiungere l’acqua di cottura dei ceci per regolare la cremosità: il composto deve risultare spalmabile.

Sulla placca rivestita  di carta forno, sovrapporre pezzi irregolari di pasta fillo  in modo da formare una ‘tela’ di circa 15×15 utilizzando il latte nei punti di attacco. Servendosi di un coltello  fare  4 tagli  sulla pasta e lacerare il taglio con le mani per renderlo irregolare. Spennellare  leggermente con il latte  tutta la superficie. Infornare  a 180 °  per pochi minuti, fin quando la superficie  risulta dorata. Lasciar intiepidire  brevemente  e spennellare  con olio. Ripetere  l’ operazione per ottenere 4 tele.

Ridurre a cubetti  di circa 1 cm la palamita  e riscaldare  l’olio al rosmarino a circa 90 gradi senza  i rametti. Adagiarvi i cubetti di palamita per il tempo necessario a che perdano  il colore rosato. Togliere dal fuoco e mantenerli in caldo in poco olio di cottura,regolare di sale.

Stendere sul fondo del  piatto abbondante crema di ceci   spalmandola con una spatola. Disporre in corrispondenza dei tagli   i cubetti  di peperone e la palamita. Coprire  con la tela di pasta fillo.  Con il  cannello bruciare  leggermente i bordi dei tagli.

Con questa ricetta partecipo  al Contest” Palamita  ad arte” organizzato  da  “Un mare  di gusto” e da “Poverimabelliebuoni”

palamita ad arte

 

 



2 thoughts on “Palamita nel…sacco”

  • Senza parole per questa interpretazione artistica. Sono una grande appassionata di arte moderna e contemporanea. Il riferimento a Burri è inequivocabile, riuscito e ironico, complimenti. Io tempo fa ho fatto un piatto ispirato ai tagli di Fontana, devo aggiungere altro? Grazie Tina, sono felice di averti conosciuta anche personalmente!

    • Cristina,anche per me è stato un piacere conoscerti!!Sono onorata di avere qualche elemento di sintonia con te, che sei bravissima. Che dire del tuo piatto:fantastico e bellissimo!

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