Per il GN dei dolci del convento del Calendario del Cibo Italiano ho preparato i ‘funghetti’, dolcetti tipici di molti monasteri del Piceno.
Ho conosciuto questi biscottini croccanti e dalla forma curiosa ,nel monastero delle suore domenicane di Loro Piceno. Quanti ricordi sono associati a questi funghetti!! Nel Monastero Suor Maria Pia (zia Maria) li offriva agli ospiti e molti dopo aver fatto loro visita uscivano con il vassoietto impacchettato con la carta velina bianca e chiuso dal nastrino dorato. Suor Gabriella che li preparava nella cucina seicentesca ci aveva fatto vedere più volte dove li metteva a cuocere, le teglie che usava,ma è stata sempre un po’ restia a darci la ricetta. Peccato le venivano così bene! Ora pensandoci, forse capisco perché non voleva divulgarne la ricetta. Molti in paese erano golosi dei funghetti e le suore, quando li distribuivano, si sentivano come le sorelle che le avevano precedute nel tempo, perché fino ai primi anni del Novecento ricorrere ai dolci monastici erano una consuetudine della società italiana.Essere depositarie di un sapere che andava custodito era forse anche una necessità se come leggo nel libro ‘La cucina dello spirito’ * a cura di Tommaso Luchetti è riportato che in un convento delle clarisse della zona ancora nei tardi anni settanta , la cuciniera Suor Maria Francesca racconta alla studiosa che la intervista ”in tutti i monasteri del nostro ordine si fanno diverse qualità di paste dolci per i benefattori.A chi viene in parlatorio non possiamo offrire solo chiacchiere,perché i discorsi non fanno farina…’.
Nel tempo però ,spesso è capitato che dalle cucine monastiche le ricette si diffondessero nelle case, nei forni e nelle pasticcerie del territorio.
Per quanto riguarda i funghetti,non ho mai visto questi dolcetti in vendita se non ad Offida dove sono addirittura il dolce tipico del paese. Qui hanno forme leggermente differenti da quelli che facevano le suore, ma la ricetta da cui entrambi prendono avvio è la stessa. Ora il monastero di Loro Piceno è chiuso e per rifare i funghetti alla maniera delle suore, o almeno provarci, ho seguito la ricetta pubblicata nel libro di cui sopra, in cui viene trascritta dagli appunti manoscritti ottocenteschi ” Note varietà del Venerabile Monastero Santa Chiara conservato dalle Clarissa di Montegiorgio, Fermo”.
Ma che belli… non li conoscevo assolutamente! Un bascione e buon fine settimana
Belli non tanto, credo. Poco conosciuto sicuramente. Buon fine settimana anche a te!
sembrano simili a i nostri nucatuli.. grazie per la proposta!
I dolci della tradizione spesso hanno molte affinità. Non ho mai sentito parlare dei nucatuli, di dove sono?
Nn li conoscevo ma sono rimasta colpita da questi funghetti, li proverò sicuramente
Sono poco conosciuti in effetti anche perché devi amare il croccantissimo per apprezzarli. Mi dispiace solo che le suore non ci sono più perché i loro funghetti erano veramente speciali.
ricetta alquanto interessante, sembrano semplici ma non credo che siano facili da fare.
Hai detto bene, sembrano facili. Tutta la difficoltà sta nella cottura
io li trovo difficilissimi- e per questo ho una voglia matta di provare per capire per davvero come si fanno. Anche l’impasto e’ “strano” e non conoscevo ne’ loro ne’ la loro storia. E mi sto chiedendo perche’ non sia gia’ in cucina a pesare gli ingredienti 😉
Grazie per questo contributo, un arricchimento davvero prezioso!
Sono difficili soprattutto se li confronto con quelli che facevano le suore. Tutto il segreto sta nella cottura . Ne ho fatte tre teglie e il risultato finale non è ancora come il loro. Poi devono anche piacere perché sono durissimi.