Colgo l’occasione della Giornata nazionale della mandorla del Calendario del Cibo Italiano per presentarvi l’amandovo, dolce non molto noto e un po’ dimenticato, a base di mandorle dolci, amare,uova e cioccolato.
La ricetta che vi propongo è tratta dal libro ‘Ricette, ricordi, racconti. I dolci della tradizione maceratese’ di M. Di Chiara. Qui l’ho visto per la prima volta, perché è un dolce diffuso principalmente nelle cittadine della costa marchigiana al confine con l’ascolano nel periodo natalizio. In particolare, però, è il dolce tipico di Porto S.Giorgio, dove . Dicono che vi sia stato introdotto da un pasticcere piemontese trasferitosi nella cittadina agli inizi del secolo scorso e che sia poi diffuso velocemente diventando un ‘must’ negli anni 50/60 nelle pasticcerie e nei forni. La ricetta in poco tempo è passata nelle case tanto da diventare quasi un dolce della tradizione. Da un luogo all’altro può leggermente cambiare nome: mandovolo, amandovolo, mandorlovo, ma la sostanza resta la stessa . Un impasto a base di mandorle dolci e amare non spellate ridotte in farina, rivestito da un guscio croccante di cioccolato fondente e granella di mandorle o nocciole.Non servono altre parole per spiegare come mai in tempi ben lontani dalla globalizzazione ha avuto tanto successo!
Ingredienti
100 g di mandorle non spellate (o 50di mandorle dolci e 50g di mandorle amare)
80 g di farina 00
5 uova
50 g di burro molto morbido
3/4 di bustina di lievito per dolci
50 g di fecola
100 g di zucchero
1/2 fialetta di aroma alla mandorla ( se non si dispone di mandorle amare)
Per la copertura
200 g di cioccolato fondente
100 g di granella di mandorle (o nocciole)
30 g di burro
Tostare in forno prima le mandorle non spellate e poi la granella. Far raffreddare. Tritare molto finemente nel mixer le mandorle intere, insieme ad un cucchiaio di zucchero, tolto dalla dose totale. Montare molto bene ( fin quando il composto scrive) 2 uova intere e 3 tuorli insieme allo zucchero rimanente. Quando il composto è pronto aggiungere il burro a fiocchetti morbidi e amalgamarlo con attenzione. Se lo unite sciolto e intiepidito mescolatelo poco alla volta all’impasto.Unire la farina setacciata insieme al lievito ed aggiungere l’essenza di mandorla ( se avete usato le mandorle amare bastano un paio di gocce).
Montare le chiare a neve e incorporarle con la spatola dall’alto in basso. Versare il tutto in uno stampo da plumcake imburrato ed infarinato e cuocere nel forno caldo a 180° per 40/50 minuti. Controllare con lo stecchino se il dolce è cotto. Lasciarlo nel forno spento per altri 5 minuti e poi sfornarlo. Quando è tiepido rovesciarlo sulla gratella (base verso l’alto) e farlo raffreddare.
Nel frattempo tritare finemente il cioccolato e farlo sciogliere bagnomaria o al microonde a bassa potenza insieme al burro.
Se necessario regolarizzare il dolce, tagliando via eventuali cupolette formatosi in cottura. Ricoprire l’amandovo freddo con il cioccolato fuso e disporre la granella solo sulle pareti laterali. Per fare questo io ho ricoperto dapprima la parte superiore e i lati lunghi con il cioccolato . Ho appoggiato le pareti laterali del dolce sulla granella allargata (tenendolo per i lati corti) premendo bene per far aderire le mandorle tritate. Poi ho spennellato i lati corti e fatto aderire delicatamente la granella su questa parte con le mani. Infine rigare il cioccolato della parte superiore del dolce con i rebbi di una forchetta per tutta la lunghezza.
riesco finalmente a passare (in mezzo ci sono stati due viaggi intercontinentali), perche’ e’ da quando ho visto questo dolce che sono incuriosita. Da come la racconti, la ricetta sembra facile… ma e’ pur vero che tu hai sempre una precisione nel realizzare i tuoi piatti che e’ tua e di nessun altro. comunque, gli ingredienti ci sono, la voglia di provarlo anche… speriamo di farcela, dai! E complimenti ancora!
L’ho fatto per la prima volta anche io e trovo che la parte più difficile sia la decorazione esterna e il momento di aggiunta del burro. Alessandra è sempre un piacere leggerti, passa pure quando puoi.
Sono Tina, architetto.
L’interesse per la cucina e il cibo risale alla mia infanzia, ma solo da pochi anni la pasticceria è diventata un’autentica passione, alla quale dedico molto del mio tempo libero.
Mi piace quando riesco a ‘costruire’ con zucchero, uova, farina, cioccolato…..
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deve essere fantastico! Non lo conoscevo, grazie per averlo condiviso!
Poco conosciuto perché veramente circoscritto a poche cittadine.Grazie a te GIULIANA
Una bella e gradita scoperta. Grazie!
Ho piacere di far conoscere le bontà delle mie parti poco conosciute nella maggior parte dei casi. Grazie Katia
Già dall’elenco degli ingredienti mi piace, l’aspetto poi è molto invitante 🙂 Grazie!!!
Anche io me ne sono innamorata leggendo gli ingredienti. Grazie a te Giorgia
riesco finalmente a passare (in mezzo ci sono stati due viaggi intercontinentali), perche’ e’ da quando ho visto questo dolce che sono incuriosita. Da come la racconti, la ricetta sembra facile… ma e’ pur vero che tu hai sempre una precisione nel realizzare i tuoi piatti che e’ tua e di nessun altro. comunque, gli ingredienti ci sono, la voglia di provarlo anche… speriamo di farcela, dai! E complimenti ancora!
L’ho fatto per la prima volta anche io e trovo che la parte più difficile sia la decorazione esterna e il momento di aggiunta del burro. Alessandra è sempre un piacere leggerti, passa pure quando puoi.
Bellissimo, invitante e goloso, non c’è che dire bisogna solo provare!
Sono sicura che dalle tue mani uscirebbe un amandovo superlativo.