Oggi,con le ferratelle, facciamo un salto nella tradizione gastronomica abruzzese. Va aggiunto però che, poiché fino a metà del Novecento Abruzzo e Molise costituivano una sola regione, le ferratelle sono preparate anche in Molise, dove io le ho conosciute. Pizzelle, ferratelle, cancellate, neole, nevole o nivole questi sono i tanti nomi di questi biscotti, più o meno croccanti a seconda delle località, caratterizzati da un coreografico disegno superficiale ‘a cancello’ dovuto al ferro (una doppia piastra) con cui sono cotti. Questo ferro, oggi disponibile per la fiamma a gas ed anche elettrico, in origine era a forbice per la cottura sul camino, personalizzato con iniziali e marchi della famiglia, di cui costituiva attrezzo di cucina essenziale, tanto da essere portato in dote dalla sposa. Si parla de ‘ lu ferre’ dal 1700.
Possiamo facilmente immaginare tutte le donne di casa che, fin da allora, si ritrovavano in cucina in occasioni delle feste di Pasqua, patronali e dei matrimoni, per cuocere le ferratelle recitando insieme l’Ave Maria (per un lato della cialda) e il Pater noster (per l’altro) per calcolare il tempo di cottura.
E’ un dolce fatto di ingredienti semplici tra cui l’olio extravergine, da cui ,in queste due regioni , la cucina non può prescindere. Per questo Iil Calendario del Cibo Italiano in questa giornata non poteva non inserirlo nell’elenco dei dolci tradizionali regionali con l’olio extravergine.
Ingredienti per 12 ferratelle
(circa 10 cm di diametro)
2 uova
3 cucchiai di oli evo
3 cucchiai di zucchero
180 g di farina
buccia di limone grattugiata
eventualmente aromi come cannella e anice
olio di semi per ungere la piastra
Sbattere le uova con la frusta a mano , unire lo zucchero, il limone, gli aromi e gradualmente l’olio. Aggiungere la farina setacciata poco alla volta. Mescolare finché il composto non risulta denso ed omogeneo, non troppo liquido. Per ottenere una ferratella croccante, come quelle che ho fatto io, il composto deve scrivere.
Far scaldare il ferro, che va precedentemente oliato, (solo la prima volta) e quando sarà ben caldo versare una cucchiaio di composto al centro della piastra. Chiudere e far cuocere per pochi minuti ( il tempo dipende dal ferro) fin quando il biscotto non risulta dorato da entrambi i lati.
Staccare i biscotti con una paletta e farli almeno intiepidire prima di gustarli.
Si possono farcire con confettura, cioccolata, creme.
Mia suocera Molisana, mi ha regalato il ferro anni fa, che non ho ancora mai usato. E’ un arnese pesantissimo, dai bracci lunghi mezzo metro e si scalda sulla fiamma del fornello: un lavoro impossibile. Lei le fa spesso e sono deliziose, ma la bontà non mi ha ancora convinta a provare, se non trovo un sistema più veloce 😀
Le tue sono favolose e di una delicatezza incredibile.
Grazie infinite Tina.
Un abbraccio, Pat
Per fortuna la mia amica Roberta mi ha prestato la sua piastra elettrica che ha agevolato molto il lavoro. Se le vuoi provare te la consiglio Patty. Grazie a te